Si viaggiare…
Alla ricerca della propria unicità, del talento nascosto o del genio incompreso, leggo e ascolto molte testimonianze in merito alla necessità sempre più pressante, che abbiamo di trovare: la nostra strada, lo scopo, l’obiettivo.
Che sia personale o privato, nel mondo adulto o nei giovani, l’esigenza si fa sentire. Ne è la dimostrazione la crescente offerta di corsi, libri, articoli che parlano di questi temi.
Molti strumenti sono a disposizione per esplorare e ottenere delle risposte.
Cosa voglio? Chi sono? Dove voglio andare/arrivare? Ne uso alcuni nelle sessioni di coaching per esplorare e sostenere il percorso. Perché sono sempre più consapevole che di PERCORSO si tratta!
La bacchetta magica o lo strumento che rapidamente ci dice quale è il nostro talento o il dono inespresso, personalmente non l’ho ancora trovato. Al contrario è sempre più evidente per me che sia il fare, l’affrontare e l’esperienza a darci le informazioni utili ai nostri quesiti.
Nel reinserimento professionale non basta solo scrivere bene una lettera o un CV. Ci sono tutta una serie di azioni da compiere nel corto, medio e oserei dire lungo termine, per ottenere il lavoro desiderato.
Un giovane che inizia una formazione professionale, può durante il suo percorso di studio, rendersi conto che non è ciò per cui è portato. O trovare una specializzazione alla quale non aveva pensato.
Quante varianti, quante variabili e una sola certezza conoscere SE stessi è un PERCORSO a tappe, non una risposta immediata.
Quando inizio un Workshop chiedo ai presenti di immaginarsi seduti al bar, come un gruppo di amici, che stanno preparando un’escursione in montagna che dura diversi giorni. Cosa vi serve?
Qualità personali, materiale, informazioni, tappe intermedie, obiettivo, motivazione! Ora trasportiamo la metafora dell’escursione in qualsiasi ambito della nostra vita e dei nostri obiettivi e ci rendiamo conto che questo VIAGGIO va considerato sempre.
Un altro metodo é valutare un obiettivo raggiunto e fare un’analisi al contrario; elencare tutte le azioni compiute per ottenerlo; è come la prova del nove, vedremo cosa è stato fatto, come e cosa poteva essere migliorato.
Amo il mio lavoro perché mi permette di far parte della squadra e di essere l’accompagnatore di percorsi di crescita personale e professionale.
Lavorando sugli strumenti, sulle informazioni e sulla consapevolezza di ognuno, ma soprattutto valorizzando il fatto che:
la vita è una scoperta continua e che preparati e allenati può essere una bella avventura, non priva di ostacoli, ma piena di soddisfazioni!